domenica 28 ottobre 2007

live slow, drink brulè

non si sente il profumo delle castagne arrosto? il crepitìo delle foglie secche sotto le suole delle scarpe? le foglie rosse e gialle? divagazioni autunnali come divertissement per distogliere la mente dalle scempiaggini governative e dalle quotidiane tragedie mondiali.
quindi meglio darsi allo slow living, come dicono quelli dall'altra parte dell'oceano, fermiamoci ad annusare le rose, anche se tempo di rose non è. riscoprire uno stile di vita incentrato sulle piccole cose potrebbe essere l'unica soluzione per non dare di matto e, come conseguenza, sviluppare attenzioni morbose per pavarotti&friends post-mortem o mettere in piedi un week end amarcord sulle note di albano e romina, con annessa summa delle vicende legal-sentimentali.
rapporti veloci, modernità liquida (come dice il buon Bauman), telefonini che non smettono di squillare, siamo ovunque sempre, ma non sappiamo dire dove e chi siamo.
stop. annusiamo le rose.
stop. calma. metti in pausa.c'è chi si mette a lavorare a maglia, legge un libro, intavola una conversazione con i figli o i genitori. c'è chi fa una torta (non quelle già pronte, imbustate nel bancone del supermercato). bisogna rompere le uova, mescolare la farina, e magari farlo insieme a qualcuno.
progetti utopici? recuperare un pò di umanità è il sogno destinato a resta tale o abbiamo speranza?
certamente di fronte a fotografie di monaci trucidati, dal volto tumefatto e la tunica rossa che cela un rosso ben diverso, quello del sangue, c'è bisogno di recuperare un pò di calma e riflettere.
se poi ci si mette anche la pseudo-politica italiana, allora dobbiamo proprio distrarci...il governo che, una fiducia oggi, una fiducia domani, barcolla (ma purtroppo non molla) e sta agonizzando ha bisogno di un'estrema unzione. ormai è in coma irreversibile. da destra però non s'ode alcuna voce imperiosa e possente che possa dare un'alternativa. per ora basterebbe che qualcuno mettesse il piede sul tubo dell'ossigeno che alimenta il governo...e la si potrebbe chiamare eutanasia...
vabbè, dedichiamoci alla nostra calda ed intima sfera interiore, che è meglio. per male che vada ci si consolerà con il vin brulè.

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